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Nei primi del 900 il signorotto della zona proprietario di numerose case e terreni compresa quella che, allora come oggi, ospita il ristorante "spadroneggiava" imponendo a tutti il suo censo e le sue ricchezze. Un giorno, dopo avere ben pranzato e troppo bevuto presso la trattoria, ordinò che fosse rimossa la statuina della madonna che in una nicchia adornava la facciata della casa; malgrado le proteste ed il disappunto di tutti il signore si impose e a malincuore l'effige fu tolta e sostituita con un fiasco di vino che, a detta del prepotente, era la vera Divinità da adorare. Non passò molto tempo che, dopo un altro pranzo ed un altra abbondante bevuta presso una trattoria dalla zona, il signore che aveva insidiato maleducatamente la cameriera fu spinto all'uscita e sulla scala inciampò, cadde battendo il capo e morì sul colpo. Il fatto destò scalpore, si ricondusse allo sgarbo fatto alla madonna per cui una mano pietosa ricollocò subito l'effige nella sua nicchia da dove, ancora oggi veglia a protezione della casa e dei suoi abitanti.
Storia vera
tramandata da un anziano del luogo.
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